In Embrace Of Dusk...

AZAZEL79, 28/01/2010 18.43:

---

Scusa... In che senso non sei d'accorodo... ma mi ami lo stesso?!

---

Varel, 28/01/2010 21.49:

---

Va bè, ma scherzo, però ascolti roba bella, quindi ti amo

---

AZAZEL79, 29/01/2010 8.08:

---

Scusa, ma mi avevi lasciato interdetto...
Beh, ti ringrazio per l'apprezzamento su i miei gusti musicali...
Amo la VERA musica...
Potrei fare follie per "lei"...
Quello che non capisco è come faccia certa gente ad ascoltare quella musica commerciale priva di contenuti concreti... Per me è una noia mortale... A volte mi chiedo "perchè supportano un tale abominio?"
Ma credo che. tutto sommato, non riceverò mai una risposta concreta...

---

Varel, 29/01/2010 8.20:

---

Te la do io la risposta: la musica commerciale è facile. Per ascoltare black all'inizio bisogna abituarsi un po' a certe sonorità, lo stesso per il death, e certo ambient all'inizio annoia da matti. Quella roba lì invece è fatto proprio per piacere subito, è fatta per chi non ha voglia o capacità di impegnare il cervello in qualcosa di più articolato di un balletto di Britney Spears.
Ovviamente non do del cretino a nessuno, però ascoltare musica in quel modo è una cretinata, significa accontentarsi della pappa e tradire la natura umana.
In parole povere, è più facilee comodo non pensare che farlo, come sempre.

---

AZAZEL79, 28/01/2010 8.21:

---

Certo. cercherò di essere breve, perchè spiegare tutto nei dettagli richiederebbe diverse pagine...
Tutto risale al periodo descritto nel terzo libro biblico, ossia Levitico. Viene narrato ciò che avveniva nell'annuale "giorno di espiazione", quando tutto il popolo di Israele si ritrovava a Gerusalemme per questa festa per il perdono dei peccati da parte di Dio. Venivano offerti sacrifici animali e in particolare era il sommo sacerdote a celebrare il rito di purificazione principale.
In questo rito, tra le altre cose, venivano portati a lui due giovani capretti. Uno veniva immolato sull'altare a Dio. L'altro invece veniva mandato fuori dalle mura della città a vagare nel deserto e "spariva", per così dire, all'orizzonte. Da qui il termine Azazel, che letteralmente dall'antico aramaico significa "capro che scompare". Esso simboleggiava l'estremo sacrificio che avrebbe compiuto Cristo con la sua morte a favore dell'umanità che avrebbe poi mostrato fede in tale sacrificio.
Tale simbolo viene usato anche come "capro espiatorio". Cristo, infatti, avrebbe espiato in modo definitivo i peccati dei suoi servitori.

Questo è il sunto della storia. Se vuoi sapere altro, chiedi pure...

---

Mörserk, 29/01/2010 19.58:

---

Wow...molto interessante...conoscevo la storia del "capro espiatorio", ma non sapevo venisse chiamato Azazel. Grazie per la spiegazione ...

---