INTERVISTE

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§Erika§
00giovedì 30 dicembre 2004 19:52
In questa sezione man mano inseriremo tutte le interviste fatte a Licia Troisi.
Quella che vi riporto di seguito le è stata fatta in occasione della pubblicazione del primo volume, "Nihal della Terra del Vento".

Licia, cosa possiamo dire della trama per incuriosire i lettori e spingerli all'acquisto del libro?
La protagonista è una ragazza che sogna di fare il guerriero. Nella vita però le cose non vanno mai come dovrebbero, e il caso e il destino si mettono in mezzo imponendole nuove scelte. C'è un malvagio da abbattere, ovviamente, ma la nostra protagonista non dovrà lottare solo contro di lui, bensì contro se stessa e i propri fantasmi.
Il Mondo Emerso è un continente delle dimesioni più o meno dell'Europa, appartente alla nostra Terra. Diciamo che è una Terra alternativa e potrebbe far parte di una delle teorie circa gli universi paralleli, ma nel libro tutto è circondato da mistero e lasciato alla fantasia del lettore. Su questa terra si muovono diverse culture, sostanzialmente uomini, gnomi, ninfe, folletti e mezzielfi. Tutti, diciamo, reinterpetati.

Molti si chiederanno come sei arrivata alla Mondadori?
Per quel che riguarda la pubblicazione del libro, so che la storia sembra inverosimile, ma le cose sono andate così: dopo aver finito di scrivere, ho mandato il manoscritto alla Mondadori, accompagnato da una lettera che diceva qualcosa del tipo: "Questo è il mio libro, mi piacerebbe se lo leggeste". Non che avessi molte speranze; quando ho inviato il manoscritto, l'ho fatto tanto per provare. E invece dopo sei o sette mesi mi ha telefonato Sandrone Dazieri (il direttore delle collane da edicola Mondadori NdR) dicendomi che il libro lo interessava. A me tutta questa storia pare ancora oggi un miracolo.
Sei già al lavoro con il seguito del primo volume, vero?
Il secondo libro, che è quello che sto revisionando adesso, procede spedito. Sto imparando un sacco di cose sul mestiere dello scrittore. In effetti finora sono andata avanti decisamente da principiante, scrivendo di getto e revisionando poco. Mi accorgo adesso che invece quella è solo la prima fase, che dopo occorre riguardare il tutto e lavorare di lima finché il risultato non soddisfa. Per anticipare la tua domanda, posso dirti che l'intera trilogia sarà pubblicata entro dicembre di quest'anno.
C'è qualche scrittore a cui senti di dovere qualcosa?
Circa gli scrittori cui mi sento debitrice, non so... In verità non trovo in quel che ho scritto delle fonti precise. Forse l'unica cosa che è un po' più presente nel mio libro è Berserk, il mio fumetto preferito, un manga fantasy. Per il resto, c'è un po' tutto quello che ho letto, e anche ascoltato (mi ispiro anche alle canzoni...) in tutta la mia vita.

Una cortesia: vi pregherei di non intasare questa discussione con messaggi che non siano necessari o che riportino qualche intervista. [SM=g27817]

[Modificato da §Erika§ 30/12/2004 21.59]

[Modificato da §Erika§ 30/12/2004 21.59]

§Erika§
00martedì 19 aprile 2005 23:29
In occasione dell'uscita dell'ultimo libro delle "Cronache del Mondo Emerso" i ragazzi di fantasymagazine.it hanno fatto quattro chiacchiere con Licia.
vi riporto di seguito l'intervista che le hanno fatto. [SM=g27811]

("Da oggi è disponibile nelle librerie Il talismano del potere, terza e conclusiva parte della saga delle Cronache del Mondo Emerso. Abbiamo colto l'occasione per fare qualche domanda a Licia Troisi, da lungo tempo amica di FantasyMagazine.")

Come ti senti col terzo volume in libreria? Arrivata o al punto di partenza?
Al punto di partenza più che mai. Certo, l'avventura delle Cronache è finita, ma la mia evoluzione come scrittrice è decisamente agli inizi. Del resto, scrivere mi piace molto, e non vorrei fermarmi solo alla saga delle Cronache.

Cosa stai scrivendo al momento? Nuovi progetti in vista?
Ho scritto un'altra storia ambientata prima delle Cronache che per certi versi ne rappresenta il prologo, anche se non c'è traccia né di Nihal né di Sennar, mentre negli ultimi giorni sono alle prese con una storia ancora antecedente alle Cronache, ambientata durante la Guerra dei Duecento anni.

Rispetto ai tuoi inizi come hai modificato la tua tecnica di scrittura? Ti senti più matura in questo senso?
Sicuramente il mio modo di scrivere è cambiato, e per certi versi mi sento più padrona dello stile e della storia. Certi meccanismi che prima erano inconsapevoli ora mi sono più chiari. Al contempo ho cercato di snellire la scrittura per renderla più incisiva. Sono comunque ancora agli inizi, e di cose da imparare ce ne sono tante.

Tempo fa ci hai detto che ti ispira anche la musica... in particolare cosa ascolti quando cerchi ispirazione?
Per parecchio tempo ho avuto una specie di rito: prima di mettermi a scrivere spegnevo la luce e al buio sentivo un paio di canzoni che mi servissero a entrare in atmosfera. In generale si tratta di canzoni dei Muse, che sono il mio gruppo preferito, ma anche musiche di Loreena McKennitt, o musica classica, Bach principalmente. Sono piuttosto onnivora in ambito musicale.

Hai un tuo metodo preciso nella scrittura? Un numero di pagine al giorno o qualcosa di simile?
In genere cerco di darmi una disciplina, ossia scrivere più o meno tutte le sere e almeno tre o quattro pagine a sera. Poi può esserci la serata in cui non riesco a buttare giù una riga e la sera in cui invece sono particolarmente ispirata e continuo fino a notte tarda. Di recente i ritmi si sono un po' stravolti, sia a causa del lavoro che della stanchezza, e sono meno marziale nell'organizzazione del lavoro.

Conta più la storia o saper scrivere bene?
Direi che ci vogliono entrambe. Senza una storia non si va da nessuna parte, ma se non si sa raccontare anche la tematica migliore finisce sprecata. Credo però che la cosa davvero indispensabile sia saper scrivere.

Sappiamo che i diritti della tua saga sono stati comprati anche all'estero. Hai già qualche notizia a riguardo?
Per ora niente. La pubblicazione dovrebbe essere imminente in Turchia, ma non ne ho notizie.

Per quanto poco originale sia la domanda, te la faccio lo stesso: cosa consiglieresti agli aspiranti scrittori fantasy italiani?
Leggere tanto, indubbiamente fantasy, ma non chiudersi su un solo genere, quanto piuttosto leggere di tutto, o si finisce per diventare autoreferenziali. E non aver paura di scrivere né di proporsi; il più delle volte non si è buoni giudici di se stessi.

Grazie a Licia, disponibile come sempre. Gli appassionati saranno sicuramente contenti di sapere che in futuro avremo altre storie ambientate nel passato delle Terre Emerse. E quando sarà il momento noi saremo sempre qui pronti a informarvi. Per il momento godiamoci la conclusione della trilogia, di cui riportiamo la quarta di copertina:

Nelle Terre Libere la situazione è precipitata e il Tiranno sembra ormai inarrestabile. La giovane guerriera Nihal, l'ultimo mezzoelfo esistente nel mondo emerso, è in viaggio con il mago Sennar alla ricerca di misteriosi talismani di cui si è persa la memoria. In essi è racchiuso un potere inarrestabile, l'unico capace di sconfiggere il Tiranno. Ma faranno in tempo?



[SM=g27823]

[Modificato da §Erika§ 26/04/2006 10.56]

§Erika§
00martedì 14 giugno 2005 23:32
Finalmente è on-line l'intervista tanto attesa fatta a Licia Troisi dal forum "Lands and Dragons"!!!


INTERVISTA:

Partiamo dal principio...
Licia, come e quando ti è venuta l'idea di scrivere questo libro?

Sono cose che in generale mi vengono in mente di sera, perché fin da quando ero piccola ho l'abitudine di raccontarmi delle storie prima di addormentarmi, quando sono già a letto. Una sera, non so più ricostruire bene come, mi è venuto in mente il personaggio di Nihal, attorno alla quale poi sono andata costruendo la storia.


Ti è venuta in mente prima la storia, o prima l'idea di scrivere un libro? Hai cominciato a scrivere il tutto appena l'idea "ti è passata per l'anticamera del cervello", o c'hai pensato prima? A che punto del libro hai deciso il finale?
L'idea di scrivere un libro ce l'ho sempre avuta, a otto anni ne ho provato a scrivere uno che adesso se ne sta rilegato nella mia libreria. In ogni caso, se non mi fosse venuta in mente Nihal non credo che avrei messo mano alla penna: che avrei scritto, altrimenti? Prima di scrivere c'ho pensato un po', per vedere se avevo una storia un minimo decente in testa e se i vari pezzi che avevo in mente combaciavano tra loro. Fatto questo, per un paio di mesi non ho fatto altro che costruire il mondo, facendo mappe, schede dei personaggi e delle Terre. Il finale inteso come "dove volevo andare a parare" l'ho deciso prima di scrivere, il finale "Nihal vivrà o meno" è stato indeciso fino all'ultimo. Ho praticamente deciso mentre scrivevo


All'inizio avevi veramente intenzione di pubblicarlo, o è stato qualcun altro che ti ha spinta, invogliata e convinta? Chi?
L'idea di pubblicarlo mi è venuta quando stavo per finire, ed è un'idea che è venuta a me. Tutti quelli che mi stavano attorno mi hanno assecondata. Credo si siano detti: "Del resto, perchè no?". So per certo, però, che né io né i miei ci aspettavamo alcuna risposta dalla Mondadori


Da dove ti è venuta l'ispirazione? Hai preso spunto da qualche autore in particolare?
Graficamente, come ho già detto, Nihal mi è stata ispirata da Stefania Rocca in Nirvana. Dal punto di vista psicologico, all'inizio volevo che Nihal ricordasse un po' Bradamante de Il cavaliere Inesistente, ma poi l'idea è sfumata. Non ho preso spunto da nessun autore, ma mi sarebbe piaciuto che le atmosfere del libro ricordassero Berserk, il mio fumetto preferito, e la mia fonte principale di ispirazione


Dimmi, quando scrivi, per te cos'è e cosa può essere fonte di ispirazione?
Tutto quello che vedo e vivo nella vita di tutti i giorni, la musica che sento, i film che vedo, i libri che leggo, i fumetti...tutto, proprio tutto. Per dire, stamattina, mentre andavo a lavoro, lungo la strada mi sono trovata davanti la montagna piena di alberi, e mi sono incantata come una scema. Era splendido. Quella montagna di sicuro uscirà fuori in qualcosa che scriverò a breve


Per la personalità dei personaggi ti sei ispirata a persone che conosci?
No, sono tutti inventati. Nihal soltanto forse mi assomiglia un pochino, principalmente nei difetti


"Cronache del Mondo Emerso" è la prima storia che scrivi?
No. Ho iniziato a scrivere a sette anni, delle favolette che ho raccolto in un libricino, poi a otto ho scritto il romanzo che dicevo prima (che per la cronaca si intitola Sindy & Mindy), poi ho scritto tantissimo il diario e qualche raccontino sparso, tutti più o meno orribili. Uno lo trovate su Fantasy Magazine, si intitola In un Crocicchio d'Estate.


Hai detto che in origine avevi concepito il libro come unico volume, mentre poi la Mondadori l'ha suddiviso in tre. Perché questa scelta? La condividi?
Sostanzialmente perché, stampato come si deve, il libro era di 1200 pagine, e nessuno avrebbe mai comprato un libro così voluminoso, e di conseguenza costoso, di un'esordiente, per di più italiana. Inoltre, il mio editor dice che la storia ha comunque un respiro da trilogia. Personalmente avrei preferito che il libro restasse unico, ma capisco perfettamente la scelta della Mondadori


Rimanendo sull'argomento... quanto pensi sarebbe invece costato un volume unico, rilegato, di circa 1200 pagine? Più dei tre volumi insieme?
Si può fare il paragone col Signore degli Anelli, che se non erro sta sui 25 euro, ma non è con copertina rigida. Credo che il prezzo sarebbe stato quello, o anche superiore.


Quanto lavoro hai dovuto fare per adattare il testo ad essere pubblicato in tre parti?
Abbastanza. Più che altro ho dovuto inventarmi un finale, qualche nuova sottotrama e aggiungere una marea di descrizioni che prima mancavano. In generale si tratta di un paio di mesi fitti di lavoro a volume


Quanto tempo hai impiegato a scrivere il tutto, prima di inviarlo?
Un anno e mezzo più sei mesi di "correzione" (non sono molto brava a correggere, in genere scrivo di getto)


Gli editori hanno fatto dei tagli? Dove?
Praticamente nulla, giusto qualche elucubrazione mentale di troppo.


Chi ha scelto il titolo: "Cronache del Mondo Emerso", tu o gli editori? Con quale titolo mandasti il manoscritto alla Mondadori?
L'ha scelto la Mondadori. Sono una frana coi titoli, io. Anche il titolo originale, La Bianca Torre, non era mio, ma me l'aveva suggerito il mio ragazzo.


La scelta dei titoli dei capitoli, forse troppo "divinatoria", disturba un po' la suspense: scelta d'autore o imposizione editoriale?
Purtroppo scelta d'autore. Ho cercato di essere il meno spoilerosa possibile, ma ho il vecchio vizio di anticipare i colpi di scena. Sto cercando di migliorare. Alcuni titoli, comunque, mi piacciono molto


Ti sei divertita a scrivere le Cronache?
Tantissimo. Spero si noti. Mi diverto ancora a scrivere, spero di divertirmi sempre a farlo


Scrivere per te è un lavoro o una passione?
Una passione che ha finito per diventare un lavoro. Una passione però deve restarlo sempre


Non mi chiedere che razza di domanda è ma... da 1 a 10 quanto c'è di te e della tua vita in questo libro?
10. Penso sia sempre così, si finisce sempre a scrivere di se stessi


Quanto c'è di autobiografico in Nihal e quanto invece sono desideri o sogni? E cosa c'è (nel senso: carattere, o difetti, o pregi...) di te?
Come ho già detto, Nihal mi assomiglia nei difetti, sostanzialmente nella fragilità di fondo che ho nell'affrontare le mie paure. Tutto il resto non è né desiderio né sogni, semplicemente invenzione. Volevo tirare fuori un personaggio tormentato e mi è venuto fuori così


Chi è il tuo personaggio preferito?
Ido. Credo mi sia anche venuto benino, tanto che mi piacerebbe parlarne ancora


Quali i personaggi che ti sono riusciti meglio (come carattere, personalità, ruolo...)? E quelli su cui hai dei dubbi?
Nihal e Ido mi soddisfano, ma in verità mi piacciono più o meno tutti. Sono davvero delusa da Soana, che mi pare un po' priva di senso, e Phos, che si riprende giusto nel finale.


Le copertine di tutti e tre i volumi (quindi la "Nihal") sono state disegnate da Paolo Barbieri, ma ci hai detto che lui ha preso ispirazione, più o meno, da un tuo disegno. Bene, ma la tua Nihal è ispirata a sua volta a qualche altro disegno o persona, o è semplicemente frutto della tua immaginazione?
Immaginazione, anche se per le ombre e i riflessi sui vestiti in pelle mi sono ispirata ancora una volta a Berserk


E' prevista una traduzione per il mercato inglese e per quello americano, o i diritti per l'estero sono ancora in casa? Ma soprattutto, sei riuscita a trattenere per te i diritti cinematografici?
Per quel che riguarda l'estero, il libro è stato venduto in Turchia, Francia, Germania, Portogallo, Spagna, Brasile. In Turchia dovrebbe uscire a giorni. Ancora niente in America e Inghilterra. Circa i diritti cinematografici, se ne occupa la Mondadori, ma per ora non ho alcuna notizia al riguardo


Parlando del secondo volume...
Perché invece che semplici pescatori ne "La Missione di Sennar" hai messo dei pirati?

Non saprei...direi perché sono più interessanti dei semplici pescatori, e poi perché mi sembrava originale mettere questo intervallo molto alla Salgari (o almeno così la pensava la mia editor), molto cappa e spada in un fantasy. Poi mi hanno detto che ci aveva già pensato qualcun altro prima di me e ci sono rimasta maluccio...


Le parole magiche che Nihal ha imparato da Megisto per lo scontro con Dola, "VRASTA ANEKHTER TANHIRO", hanno qualche significato reale? In che lingua? E come ti sono venute in mente?
Nessun significato in nessuna lingua. Mi piaceva il suono, e sinceramente non ricordo proprio come mi siano venute in mente


La lacrima del Padre della Terra ha qualche potere magico o no? Ovvero la sfera magica che uccide i Flammin nella foresta di chi è?
Sì, è magica. È un potere particolare, da non intendersi come magico nel senso inteso attualmente nel Mondo Emerso. È un tramite per gli spiriti naturali, chiamiamolo così, e la sfera di fuoco nella foresta è prodotta proprio dalla Lacrima, in risposta al desiderio di vita di Nihal. Non è però qualcosa che Nihal riesce a controllare davvero (infatti poi non la usa mai più).


Tornando sul libro in generale...
Licia, hai detto che in questo tuo libro hai messo parte di te e della tua vita, ma ora che l'hai terminato, è cambiato qualcosa in te, o, appunto, nella tua vita? E andando sul generale: pensi che scrivere un libro, un libro che contenga dei significati, un libro in cui "ci si ha messo anche se stessi", cambi qualcosa nella vita dell'autore? Tu personalmente come ti senti ora, dopo aver pubblicato questa trilogia fantasy?

Ci sono delle cose che sono cambiate: per dire, ora mi pagano per scrivere.. ;-)
Per il resto, non so se la scrittura mi ha cambiata, ma non credo. Scrivere aiuta di certo: libera da determinati pensieri, aiuta a capirsi meglio, diverte, però non saprei dire se sono cambiata. Forse, per un paio di minuti dopo aver firmato il contratto con la Mondadori, ho creduto un pochino nelle mie capacità, poi sono tornata la solita disfattista di sempre


Cosa si prova ad essere "famosi" alla tua età, dopo aver avuto un buon successo grazie al tuo libro? E cosa hai provato finendo la storia?
Ma io non sono famosa...mi arriva giusto qualche lettera ogni tanto, e quelle fanno molto piacere, anche perché uno ha modo di conoscere gente nuova. Quando finisci di scrivere è un po' come quando finisci di leggere un libro che hai molto amato. Ti dici: "e ora?"


Da varie discussioni è emerso che sei molto autocritica; ora ti chiedo: sei soddisfatta di questo tuo primo lavoro? Adesso che hai terminato e pubblicato questo libro, rileggendolo cambieresti qualcosa nella storia, nei personaggi?
Il primo libro lo riscriverei tutto. Non mi piace neppure un po'. Il secondo avrebbe bisogno di una nuova passata di editing, ci sono un po' di fastidiose incongruenze, il terzo è quello che mi soddisfa di più, ma anche lui avrebbe bisogno di qualche correzione a livello di coerenza degli eventi


Quali progetti hai per il futuro? Riusciresti a scegliere: o scrivere o studiare le stelle?Sto lavorando all'osservatorio e sto continuando a scrivere. Vorrei continuare a fare ambo le cose, ma se proprio fossi messa alle strette forse sceglierei la scrittura.


Tornando alle Cronache del Mondo Emerso...
Hai mai pensato di proseguire la storia?

No. Ossia, una volta sì, ma l'idea non mi convince. I personaggi hanno detto quel che dovevano dire, non vedo perché debba continuare con le loro storie. Preferisco passare a storie nuove


Hai in cantiere un nuovo libro? Se si, la storia è sempre ambientata nel Mondo Emerso? Se così fosse, ciò che che hai scritto è successivo alle "Cronache del Mondo Emerso", è più un prequel delle Cronache (un po' come "Lo Hobbit" per il "Signore degli Anelli") oppure parla di eventi più antichi (tipo il "Silmarillion")?
Dunque, ho già scritto un altro libro, attualmente in mano al mio editor, che racconta nei dettagli la storia del Tiranno. In questi giorni sono a pag 152 di un nuovo libro, ambientato durante la Guerra dei Duecento Anni.


Pensi che scriverai sempre fantasy o anche altri generi letterari?

Non lo so. Per ora mi vengono in mente solo storie fantasy, ma non mi precludo nessuna strada. magari in futuro mi accorgerò di voler scrivere un giallo o un noir, e allora lo farò


Quando e da cosa è nata la tua passione per il fantasy?
Dai fumetti, credo. In verità ho sempre nutrito grande interesse per l'ambientazione fantasy, ma ho sempre letto poco di questo genere. Il mio primo contatto con questo mondo è stato tramite i manga (Berserk, Dai, L'Emblema di Roto, Lodoss War), grazie al mio ragazzo che me li ha fatti conoscere


Scrivere, e bene, significa avere a disposizione talento che quasi sempre viene ben lavorato da una certa preparazione in materia non tanto linguistica quanto narrativa. Ora, supponiamo che tu un domani volessi provare a produrre e quindi a giudicare il lavoro di qualcun altro. Immaginiamo che ti venga data una possibilità di scelta del tipo: "O il talento o l'abilità narrativa". O l'uno o l'altra. Quale lavoro ti sentiresti di prendere? Non rispondere che sono necessarie tutte e due le sacre componenti, perché questo è ovvio.
Credo l'abilità narrativa. Se hai talento ma non hai abilità narrativa il lettore si addormenta e non ti segue, anche se hai la scrittura più bella del mondo, mentre se non hai talento, ma sai raccontare, il lettore comunque ti segue. Per dire, Dan Brown si fa leggere perché sa raccontare, ma non ha questo gran talento. È un buon artigiano, e il buon artigianato è meglio della brutta arte. Per quel che mi riguarda, talento non so se ne ho, ma abilità narrativa credo di sì, visto che anche i miei detrattori riconoscono che "mi faccio leggere".


Secondo te quella crisi della lettura che tanto viene lamentata da molte parti (principalmente quelle interessate ai profitti) è un semplice problema di afflosciamento culturale, o dipende da qualcos'altro? Ci dai la tua idea?

Mancanza di stimoli. La gente è in balia della sottocultura televisiva, e nessuno le mostra che c'è altro e di meglio oltre il Grande Fratello. Anche la scuola non riesce ad invogliare alla lettura, visto che tutto ciò che riesce a proporre è una lettura piuttosto sterile e meccanica dei classici. I classici vanno indubbiamente letti, ma, uno, in modo meno nozionistico, due, vanno affiancati anche dalla lettura di libri di autori contemporanei.


Per informazione: come si fa a pubblicare un libro? Dopo quanto tempo che avevi spedito il manoscritto la Mondadori ti ha contattato?
La domanda del secolo...boh? Io ho spedito il libro, e dopo tre mesi la Mondadori mi ha chiamata


Come reagisci alle critiche (alle positive, ma specialmente a quelle negative)?
Le positive mi fanno piacere, ma non mi esaltano mai davvero. Le critiche negative invece mi accasciano in modo assurdo...non sapete i pianti che mi sono fatta per le critiche negative.


Com'è il tuo rapporto, per esempio alle presentazioni, con la gente e con i tuoi lettori?
Credo molto buono. Fare presentazioni mi diverte molto, si finisce sempre a fare discussioni interessanti. Più divertente ancora è conoscere lettori che ti hanno scritto o che hai conosciuto sui forum. Quello mi piace più ancora.


Pensi sia una scelta obbligata far fare all'autore i tour di promozione? Intendo con questo: l'opera di un autore è indissolubilmente legata alla sua immagine, al suo volto, alla sua simpatia, al suo modo di parlare, a tutto quello che è e che fa al di fuori della sua opera, o sono due cose ben distinte ed indipendenti?
Sarebbe opportuno che fossero cose separate. Il libro dovrebbe avere il suo percorso, e l'autore non dovrebbe in alcun modo intervenire. Per dire, io sono convinta di sbagliare quando intervengo nelle discussioni dei lettori e rispondo alle critiche negative. Dovrei stare zitta e basta. Però non ci riesco. Per contro, i lettori sono sempre interessati alla figura dello scrittore, vogliono conoscerlo perché si sentono legati in modo intimo ad esso dal libro che hanno letto. A volte io ho l'impressione che la mia immagine sia slegata dal libro, nel senso che la gente vedendomi si chieda se sia veramente io che ho scritto quella roba là.


Per concludere...
Come mai sei finita su FFZ (freeforumzone), o meglio, come hai trovato "Lands and Dragons", il forum a te dedicato?

cercavo opinioni sui miei libri su Google e sono approdata sul forum

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Di chi sono le domande? §Erika§ ([SM=g27828]), soundofmind, edb79, sofa, Sennar86, Necronn, arashi82, Aragut, °Mark°, darknessf, Rhal, krizya, OmbraDiLancia, PeterPen, Elyan

L'intervista è stata fatta il 14/06/05 dagli utenti di "Lands and Dragons", il Primo Forum dedicato a Licia Troisi.
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RINGRAZIAMENTI:

Ciao a tutti! Finalmente dopo mesi di attesa l'intervista è stata fatta (prima o poi le cose le faccio sempre! :lingua: [SM=g27822])! [SM=g27811] [SM=g27824] Mi scuso veramente con voi, con Licia, per avervi fatto aspettare tutto questo tempo, ma credo che alla fine ne sia valsa la pena. [SM=g27819] [SM=g27811] Infatti le domande, anche se forse sono diventate troppe, sono interessanti e ottime per un'intervista. E non lo penso solo io, ma anche la stessa Licia. [SM=g27811]
Per cui...

ringrazio prima di tutto tutti coloro che hanno contribuito all'intervista con le domande: spero che per voi sia stata una cosa piacevole, un qualcosa "da community" e non un peso o una scocciatura [SM=g27822] [SM=g27819]; ringrazio con cuore Licia, che ha accettato di fare l'interivsta, che ha aspettato pazientemente che gliela inviassi e che ha immediatamente risposto a tutte le domande ([SM=g27838]); ringrazio anche tutti gli altri utenti di questo forum, per aver aspettato pazientemente quest'intervista! [SM=g27811]

inoltre ringrazio Licia anche e SOPRATTUTTO: di stare con noi, di partecipare quotidianamente alle discussioni del forum, di essersi da subito mostrata gentile e disponibile nei nostri confronti... insomma, è inutile che faccia un elenco :lingua:: Licia, grazie per tutto! [SM=g27811] [SM=g27824] [SM=g27838]
e ringrazio tutti voi del forum per avermi aiutato a creare questa community meravigliosa e per "essere ciò che siete"! [SM=g27811] [SM=g27838]

detto ciò non mi dilungo oltre.... spero che in futuro si riescano a fare altre interviste a Licia; e la prossima volta partecipate tutti! [SM=g27811] [SM=g27830]

[Modificato da §Erika§ 15/06/2005 1.45]

Leida80
00mercoledì 15 giugno 2005 10:10
Ti ripeto quel che già ti ho scritto nella mail: grazie soprattutto a voi, non avete idea di cosa significhi per me questo luogo e quanto mi aiuti in certi momenti...
Piccola Kaname
00mercoledì 15 giugno 2005 20:31
Finalmente!!! Non vedevo l'ora di leggerla! Licia,una richiesta: tipregotipregotiprego... Potresti rivedere la tua decisione di non scrivere altro con protagonisti Sennar e Nihal??? Anche solo una storiallina-ina-ina-ina... tipregotiprego!!!:buhuhu: Vi sembrerà un'assurdità,ma mi sono "affezzionata" a questi due personaggi....[SM=g27819]
-Elyan-
00venerdì 17 giugno 2005 16:01
No, - scusate se metto qui il mio parere - ma secondo me Sennar e Nihal devono restare "dove sono"... ossia nei nostri cuori e non tornare più nei libri...
Chi può dire che magari in altre avventure o roba simile non ci piacciano?! Io sinceramente preferisco non rischiare di "odiarli"..! [SM=g27824] [SM=g27824]

p.s. dico così, ma temo proprio che se uscisse un altro libro che parla di loro lo comprerei subito!!!
§Erika§
00venerdì 17 giugno 2005 16:04
emh... i commenti all'intervista vanno in "Parole di Licia", grazie. [SM=g27834]

wahahahahahahah (è tornata la moderatrice cattiva! :diavolo:)! :diavolo1:
§Erika§
00domenica 31 luglio 2005 15:20
ora, non è un'intervista vera e propria, non riguarda il suo libro, ma riguarda pur sempre Licia...

(presa dal blog di Licia Troisi: http://fracieloeterra.splinder.com/)

"E mo' ci divertiamo...
Su invito di __davide__, mi do alla catenella culinaria. Ormai son più le catene su questo blog che altro...Considerato che io e la cucina praticata siamo agli antipodi, credo ci sarà da divertirsi..." (Licia Troisi)

1) Il primo ricordo di te stesso che cucini?
Potrei rispondere che devo ancora averlo, ma in verità già mi sono cimentata. La prima volta non la ricordo, però. Sarà stato verso le medie, quando ho imparato a fare il risotto

2) Chi ha influenzato di più il tuo stile culinario?
Stile??? Mi insegna la mamma e basta. Poi qualche volta sbircio le ricette su Donna Moderna. Il pollo al pompelmo è veramente ottimo. Ah, una volta ho fregato una ricetta a Ninna per l'anniversario mio e del Vermone

3) Possiedi materiale fotografico che dimostri questo tuo amore per la cucina sin da piccolo? Sei disposto a farcelo vedere?
Ehm...quale amore per la cucina? Per il mangiare, semmai...comunque non lascio prove fotografiche, io

4) Hai qualche fobia culinaria?
Che vor'di'? C'è roba che non mangio, certo...il fegato, per dire

5) Il gadget che in cucina funziona meglio e quello che ti ha deluso di più.
Certo che è veramente difficile 'sto test...Dunque...il pelapatate mi ha deluso: ho sempre paura di pelarmi le dita...il più utile...il più utile...ma io sono un tipo semplice, non vado mai oltre le posate

6) Un abbinamento strano di cibi che a te piace molto ma forse non piacerebbe a molti altri
Non è poi tanto strano...trattasi di formaggio con la marmellata all'aceto balsamico o col miele di corbezzolo. Volendo anche col miele semplice e una marmellata random

7) Le tre cose commestibili senza la quali non potresti vivere
Melanzane alla parmigiana, peperoncino, aglio e cipolla. Sono quattro, ma senza aglio e cipolla non esiste cucina

8) Il gelato preferito
Non è che ami molto il gelato...la menta, comunque, magari con la liquirizia

9) Non mangeresti mai:
Gli insetti. Non li riesco a guardare, figurarsi mangiarli

10) Il piatto firma
C'è un'unica cosa che cucino discretamente: risotto allo zafferano


[SM=g27828]
xorgan
00giovedì 4 agosto 2005 12:35
DOMANDA PER LICIA:

sopratutto per il terzo libro, hai preso spunto da ciò che è successo e che continua a succedere in questo periodo ( intendo gli attacchi terroristici che stanno capitando)e con questo libro vuoi come mandare un messaggio?
Leida80
00giovedì 4 agosto 2005 17:31
Rispondo a Xorgan:
no, direi di no. Ho finito di scrivere il libro ag agosto del 2002, e all'epoca la situazione era bruttarella, ma ancora non c'erano stati attacchi in Europa, per dire. In generale, poi, a livello di scrittura mi interessano maggiormente problemi più generali (la ricerca di uno scopo nella propria vita, la tendenza all'odio insita nell'uomo) piuttosto che problemi contingenti, che invece a livello umano mi interessano moltissimo. Basta leggere il mio blog per vedere quanto l'attuale situazione politica mi interessi.
§Erika§
00sabato 29 aprile 2006 11:17
Nuovo libro di Licia (per chi ancora ne fosse all'oscuro: "La Setta degli Assassini", inizio di una nuova saga), nuova intervista a Licia! [SM=g27811] [SM=g27828]
L'intervista risale al 4 aprile 2006 ed è stata fatta dai ragazzi di fantasymagazine, mi scuso per il ritardo ma l'ho notata solo ora! [SM=g27825] [SM=g27819]

Considerato che in origine le cronache erano un unico libro, come ti senti con questo nuovo progetto da portare avanti?
Mi fa uno strano effetto. In effetti anche in questo caso sto procedendo come se stessi lavorando ad un libro unico, ma allo stesso tempo stavolta è più facile riuscire a dare una personalità a ciascun libro. Più che altro mi preoccupa un po' l'impossibilità di poter tornare indietro a correggere i libri già usciti quando lavorerò su quelli successivi, ma alla fine non credo sarà un gran problema per me.

Senti che qualcosa è cambiato rispetto ai libri precedenti, nel modo di scrivere, nella gestione della trama, nella definizione dei personaggi o altro?
Credo che la scrittura sia decisamente migliorata rispetto ai libri precedenti, e in particolare rispetto al primo della vecchia saga.
L'idea di fondo è quella di cercare di rendere più densa la mia scrittura, e in base al giudizio dei primi lettori forse qualche piccolo passo avanti in questa direzione l'ho fatto. Di certo sono più consapevole di certi meccanismi narrativi e quindi ho un maggior controllo sia sulla scrittura che sulla storia. In ogni caso, c'è ancora tanto da imparare, penso che non si smetta mai.

Cosa e quanto in comune hanno Nihal e Dubhe? Se ti rispecchi in loro, quale delle due ti somiglia di più?
Diciamo che Dubhe per certi versi è una specie di evoluzione di Nihal.
Nonostante l'età dei due personaggi sia la stessa, Dubhe risulta più matura e consapevole di sé.
Credo in generale sia più credibile di Nihal, e per me anche più divertente e interessante da narrare. Devo però ammettere che probabilmente Nihal rimane il personaggio che più mi somiglia. Dubhe ha perso quella caratteristica di mio alter ego che aveva Nihal, pur continuando ad avere determinati problemi che possono essere riportati, con le dovute correzioni, nella mia vita.

Quando pensi potrà uscire il seguito? Ci stai già lavorando?
Sto già scrivendo il secondo e procedo piuttosto speditamente. Per la data di pubblicazione penso però sia un po' presto, spero comunque che entro la fine dell'anno possa arrivare in libreria

Che ci dici dei tuoi libri all'estero?
Il libro è già stato pubblicato in Turchia (i primi due volumi), In Germania e in Portogallo (il primo). In particolare ho conosciuto i miei editori tedeschi, ho seguito un po' l'iter del libro in quel paese e ho trovato in rete svariate recensioni positive. Sembra insomma che stia piacendo, e ne sono contenta. Ho vissuto per tre mesi a Monaco di Baviera quest'inverno e mi sento per questo particolarmente legata alla Germania. Il libro uscirà a breve anche in Spagna.

Ti piacerebbe che dai tuoi libri fosse tratto un film, magari contribuendo alla sceneggiatura?
Beh, quello è il sogno proibito un po' di tutti gli scrittori.
Sarebbe indubbiamente un'ottima cosa, e più ancora mi piacerebbe potermi cimentare con la sceneggiatura. A volte penso che mi piacerebbe provare la mia scrittura in altri ambiti che non siano la narrativa o il fantasy


[SM=g27823]



[Modificato da §Erika§ 29/04/2006 11.20]

)Vagabonda(
00venerdì 4 agosto 2006 15:03
Commento all'intervista:
Dal libro si capisce che il personaggio preferito di Licia è Ido... Ottima scelta!
Comunque mi dispiace tantissimo per quei poveri folletti [SM=g27813] ...

Domanda per Licia:
uscirà entro il 2006 il prossimo libro della trilogia delle Guerre? a settembre parto per stare nove mesi in Inghilterra, potrò tornare a casa solo per le vacanze natalizie... per allora ce lo troverò [SM=g27833] ?
In caso contrario me lo farò spedire...sono sulle spine!
Un'altra cosa...
Mi è piaciuta molto la fine che hanno fatto Nihal e Sennar...sono proprio soddisfatta di questa nuova uscita, è originale e piena di svolte inaspettate! (non vorrei parlare troppo e correre il rischio di anticipare qualcosa a chi non l'ha letto ma... come mai un'altra eroina adolescente? e come mai è così simile, per certi versi, a Nihal? E *domanda venutami in mente dopo aver letto il tuo blog* il clima teso, la situazione intricata, l'angoscia che si respira per tutto il romanzo... sono forse un pò ispirati dallo sconforto per le condizioni in cui versa il mondo reale?)...Grazie in anticipo.
Ah, dimenticavo... [SM=x661503] [SM=g27835]


Leida80
00venerdì 4 agosto 2006 21:03
Sul perchè un'eroina adolescente, non saprei...probabilmente perchè io in fin dei conti sono poco più che adolescente.
Circa le atmosfere del libro, non credo che siano ispirate effettivamente alla realtà. Poi può anche darsi che le atmosfere generali siano legate al modo in cui mi sento, ma non c'è un'ispirazione diretta
§Erika§
00domenica 11 febbraio 2007 23:00
Ecco l'intervista che è stata fatta a Licia in quel di Lucca a novembre. [SM=g27811] L'intervista è a cura di metalmark e potete trovarla anche a questo indirizzo: forum in cui è stata pubblicata
buona lettura, e grazie ancora una volta a Licia per la sua disponibilità e per la sua simpatia! [SM=g27835] [SM=g27824]
(ATTENZIONE: NELL'INTERVISTA E' PRESENTE UNO SPOILER RIGUARDANTE "SILENTE" DI HARRY POTTER!)


Metalmark: Quando uscirà il prossimo capitolo delle Guerre del Mondo Emerso?
Licia Troisi: A fine febbraio. Io l’ho consegnato due settimane fa [rispetto ai primi di novembre dello scorso anno] e quindi la versione definitiva dovrebbe uscire a febbraio.

Metalmark: È un bel volume corposo?
Licia Troisi: Non vorrei dire stupidaggini, ma mi sembra che sia intorno alle 400 pagine.

Metalmark: Sai, siamo tutti molto contenti, non vogliamo che finisca troppo in fretta!
Licia Troisi: L’ho dovuto riscrivere due volte, tra l’altro, perché la prima volta non andava tanto bene. Poi invece di correggere ho finito col riscrivere tutto un’altra volta. È la prima volta che mi capita.

Metalmark: Secondo te come mai è andata così?
Licia Troisi: Non lo so, sinceramente... Forse perché l’ho scritto in un momento un po’ particolare. Prima stavo a Monaco, poi sono tornata a Roma. Appena rientrata in Italia da Monaco sono stata malissimo, perché a Monaco vivevo col mio ragazzo [con il quale Licia si sposerà quest’anno! Auguri, Licia!], mentre a Roma sono tornata a stare dai miei genitori. E poi c’è stato anche tanto lavoro. Insomma, un periodo così così, che forse ha influito un po’ sulla prima stesura del romanzo.

Metalmark: Questa riscrittura ha investito solo il piano formale o ne hai approfittato per cambiare anche storia ed eventi del romanzo?
Licia Troisi: Principalmente si è trattato di interventi sulla forma, ma un po’ ho modificato anche gli eventi. Adesso ci sono cose che... prima non c’erano!

Metalmark: Puoi spiegarci meglio?
Licia Troisi: Sì, certo. Alcune cose le ho spostate in avanti o indietro, cambiando anche, seppur non drasticamente, i rapporti tra i personaggi. Ora il romanzo mi piace molto di più. Prima c’era qualcosa che non mi convinceva del tutto...

Metalmark: Quando e come ti è venuta l’ispirazione del mondo da te inventato? E, più in generale, come avviene il processo creativo di un tuo romanzo?
Licia Troisi: Dunque, io prima avevo l’abitudine di raccontarmi mentalmente delle storie quando sto a letto, prima di addormentarmi. Una volta mi è venuto in mente il personaggio di Nihal. Pian piano, attorno a lei, sono andata costruendo un mondo intero. In genere funziona sempre così: mi viene in mente un’idea, magari mentre sto sentendo la musica, poi ci ragiono su e ci costruisco tutto il resto. Solitamente la creazione parte dai personaggi, come Nihal o Dubhe, o da situazioni particolari che catturano la mia fantasia. Il momento in cui mi metto a costruire davvero il mondo e le storie è quando mi siedo e comincio a prendere appunti in maniera più sistematica. Ma all’inizio è tutto molto vago...

Metalmark: Puoi raccontarci come sei arrivata alla pubblicazione del tuo primo libro?
Licia Troisi: Allora... io ho mandato il libro alla Mondatori, che era praticamente l’unica casa editrice di cui ci avevo l’indirizzo! Per fortuna! [Ride] L’ho stampato, l’ho mandato con la classica letterina di accompagnamento, una letterina di due righe con su scritto più o meno così: “Sono Licia Troisi, faccio l’astrofisica, vi volete leggere questo libro? Eccolo!” In più ho allegato la cartina che avevo disegnato... lo sapevate che infatti la mappa dietro al libro l’ho fatta io?
Poi sono passati tre mesi, mi sembra... sì, perché io avevo mandato il manoscritto a marzo e loro mi hanno risposto a luglio... sì. Insomma, mi arriva questa telefonata in cui un tizio mi dice: “Salve, sono della Mondadori. Ci interesserebbe il suo libro.” Al ché la mia risposta è stata: “Come? Scusi un attimo che non sento!” Perché stavo giocando a Risiko e si sentivano le cannonate dallo stereo! Così abbasso il volume... Ero seduta sul letto, faceva un caldo tremendo! Non avevo ancora il condizionatore, allora, e si moriva! “Salve,” mi ripete. “Ci interesserebbe il suo romanzo.” E io, ancora: “COMEEE???” Me l’ha dovuto ripetere una terza volta. E diciamo che ci ho più o meno creduto, anche se in realtà pensavo che fosse uno scherzo, o che si trattasse di qualcuno che voleva frodarmi o qualcosa di simile. Mi ha telefonato di nuovo dopo un po’ e mi ha detto che mi voleva incontrare. Ci siamo incontrati e abbiamo parlato... io continuavo a pensare che fosse uno scherzo, nonostante lui, per prima cosa, mi avesse subito dato il suo biglietto da visita di Mondadori! Mi ha confermato che gli interessava il libro, che lo volevano pubblicare, che l’avrebbero voluto pubblicare però in tre volumi perché era troppo grande... Soprattutto all’epoca, un volumone di dodicimila pagine con scritto sopra Licia Troisi chi se lo sarebbe comprato?!?

Metalmark: Dodicimila?!
Licia Troisi: [ride] Oddio, no... mille e duecento!!!

Metalmark: Be’, chissà che non arrivi anche a dodicimila!
Licia Troisi: Eh sì, così facciamo La Sacra Bibbia, praticamente! La Treccani! [Ride] Insomma, mi dice che volevano dividere in tre il romanzo, e io dico che è ok. Poi ho firmato il contratto e ho corretto il libro per dividerlo, appunto, in tre romanzi. È stato un grosso lavoro, se pensi che poi il libro è stato pubblicato in aprile... ho trascorso quasi un anno a fare modifiche e correzioni!

Metalmark: E per quanto riguarda l’edizione, l’illustrazione e il modo in cui in generale sono presentati i tuoi lavori?
Licia Troisi: In realtà la veste editoriale la decide completamente l’editore, mentre io curo completamente tutta la scrittura, nonostante sia affiancata da un editor che legge il testo e dà dei suggerimenti, del tipo: “Guarda, questa cosa la cambierei...” Però poi sei sempre tu autore che devi materialmente cambiare, scrivendo la parte modificata. L’editor fa delle annotazioni, poi si discute per decidere cosa fare. Quanto alle illustrazioni, ha fatto tutto Mondadori. Hanno trovato Paolo Barbieri, che è davvero bravissimo. Ogni copertina che fa mi piace più della precedente. Non è un caso che ora stia facendo molte copertine di romanzi Mondadori. Ha illustrato anche la mappa che sta dietro al libro, che comunque è identica alla mia, anche se la casa editrice ha deciso di metterla orizzontale e non colorata.

Metalmark: Come lettrice e amante del fantasy, qual è la caratteristica che ti appassiona di più in una storia?
Licia Troisi: In generale non giudico i libri in base al genere. Cioè, per me un libro è un libro, indipendentemente dal genere. Certo, se uno si legge un libro di genere fantasy, si aspetta certe cose, come ad esempio combattimenti e simili. Personalmente, mi piace molto l’azione, all’interno di un libro fantasy. I romanzi fantasy troppo incentrati sull’intrigo mi danno fastidio. Trovo ad esempio che Martin incentri un po’ troppo le sue storie su personaggi che fanno i loro intrighi, mentre l’azione resta tutta fuori scena, cosa che personalmente mi dà fastidio.
Poi mi interessa molto che i personaggi siano veri, autentici: che riesca quindi ad appassionarmi alle loro storie. Molti libri non mi sono piaciuti proprio perché i personaggi erano poco sviluppati dal punto di vista psicologico.

Metalmark: Ti piace Harry Potter?
Licia Troisi: Sì!

Metalmark: E secondo te chi farà morire la Rowling?
Licia Troisi: Mmm... Secondo me Piton ci lascia le penne! Ho questa impressione. Io non sono affatto convinta che Piton sia cattivo, sai?

Metalmark: La teoria del triplo gioco?
Licia Troisi: Esatto. Sta facendo il centoquindicesimo gioco, Piton! Si è messo d’accordo con Silente, secondo me. Sono quasi sicura che Piton morirà. Harry non credo, invece. Spero solo che non faccia morire né Hermione né Ron, perché sembrerebbe veramente cattiva. Se poi volesse fare veramente la... ehm... ci siamo capiti, potrebbe far morire Hagrid. Però...

Metalmark: ...sarebbe un colpo basso!
Licia Troisi: Sì, certo, anche Silente, però...

Metalmark: È un po’ come sparare sulla Croce Rossa, però almeno Silente era il grande vecchio della saga. Più “pronto”, se mi passi l’espressione.
Licia Troisi: Sì, era pronto, questo è vero. In fin dei conti la sua morte ci stava... Sinceramente, tornando al discorso iniziale, non saprei a chi pensare, sinceramente, come seconda vittima. Secondo me Piton è l’unico che di sicuro non arriverà vivo alla fine.

Metalmark: Piton deve comunque espiare. Anche se ha fatto il triplo gioco, deve espiare. Forse a maggior ragione.
Licia Troisi: Esatto, esatto.

Metalmark: È un classico.
Licia Troisi: Deve morire. [ride]

Metalmark: A tuo giudizio, qual è la trasposizione cinematografica più riuscita di un romanzo fantasy?
Licia Troisi: Di un romanzo fantasy? Mi vengono in mente solo Harry Potter e Il Signore degli Anelli. Ah! E Le Cronache di Narnia. In quel caso, a mio parere, il film è molto migliore del libro. La migliore trasposizione in assoluto è però La Compagnia dell’Anello. Però solo La Compagnia dell’Anello, perché poi, in Le Due Torri... mmm... Peter Jackson non si è regolato, nella scena del Fosso di Helm. Sono tre umani contro un miliardo e mezzo di orchi!

Metalmark: Be’, anche il finale che non arriva mai nel terzo film è un po’ eccessivo. Nell’ultima mezz’ora la gente in sala faceva per alzarsi a ogni dissolvenza!
Licia Troisi: Già! C’è una meravigliosa vignetta di Eriadan con loro che erano andati al cinema a vedere Il Ritorno del Re. Le ginocchia parlano tra loro e una dice: “E prendi quella cazzo di barca!” [ride] Meraviglioso!
Inoltre nei film hanno rovinato il più bel personaggio del Signore degli Anelli, Faramir, il mio preferito. L’hanno fatto diventare un idiota! Invece La Compagnia dell’Anello è fatto benissimo. Io me lo andrei a vedere all’infinito. La prima volta sono rimasta veramente scioccata... era troppo bello!

Metalmark: Io la prima volta l’ho visto a Parigi, a Natale. Stavo con un amico che aveva la casa lì. Il film era in inglese, bellissimo.
Licia Troisi: Sì, hai ragione. L’ho rivisto anche in inglese ed è stupendo. Però all’epoca lo vidi in italiano: mi è piaciuto da morire lo stesso! [ride]

Metalmark: Ti è piaciuto il modo in cui è stato reso il linguaggio degli Elfi?
Licia Troisi: Molto. L’unica cosa che non mi piaceva, all’inizio, era Sauron, che mi sembrava una specie di caffettiera ambulante! Un’altra cosa orribile del terzo film è quando Shelob attacca Frodo, che rimane “imbozzolato”! Sarebbe una scena drammatica ma, ogni volta che la vedo, mi viene da ridere... sembra una mummia!

Metalmark: Non per fare le pulci al Signore degli Anelli, ma anche l’elfo che scivola sullo scudo tipo skateboard in stile Tony Hawk non si può guardare...
Licia Troisi: Manca solo la gara di bevute di birra a suon di rutti tra Legolas e Gimli! Secondo me c’era ed è una delle scene tagliate! [ride]

Metalmark: Ti piacciono i giochi di ruolo?
Licia Troisi: Sì, mi sarebbe sempre piaciuto farli ma non sono mai riuscita a trovare una compagnia stabile.

Metalmark: Veramente? Non hai mai giocato?
Licia Troisi: No, in realtà ho giocato, ma solo tre volte in tutta la mia vita.

Metalmark: D&D?
Licia Troisi: Sì, sempre D&D. Però il master non era troppo bravo... Cioè, una volta entriamo in un dungeon e lui ci fa trovare degli scoiattoli! Cioè, che cavolo! [ride] Un’altra volta mi trovo davanti una porta chiusa... la porta si anima, parla e ci dice: “Se volete entrare, dovete risolvere un indovinello!” Ok, dico. Comincia l’indovinello: “L’altro giorno sono andata al mercato...” LA PORTA!!! Ma dai!!! [ride]

Metalmark: Che personaggio interpretavi?
Licia Troisi: Io ero il capro espiatorio del gruppo: facevo il chierico. Mi trattavano tutti malissimo. Qualsiasi cosa succedeva. “Mandiamo avanti il chierico!”

Metalmark: Secondo alcuni, il chierico, in D&D, è un po’ sfigato.
Licia Troisi: Un po’? Porca miseria! Cioè, dillo a me! [ride]
Non servivo a un c***o, io! Allora... se c’era qualcosa di pericoloso, mi mandavano avanti in esplorazione, e mi facevo male. Loro si menavano, poi io rinsavivo giusto in tempo per essere obbligata a curarli. Loro avevano definito perfettamente il mio ruolo!

Metalmark: Anch’io in D&D avevo fatto una sacerdotessa, un po’... di facili costumi. Era una caotica, ovviamente.
Licia Troisi: Ah, pure io ero caotica.

Metalmark: Ok, Licia, sei pronta per il botta e risposta finale? Partiamo! Un film?
Licia Troisi: Il mestiere delle armi.

Metalmark: Un romanzo?
Licia Troisi: Il nome della rosa.

Metalmark: Un gruppo?
Licia Troisi: I Muse.

Metalmark: Un fumetto?
Licia Troisi: Berserk.

Metalmark: Cibo?
Licia Troisi: Melanzane alla parmigiana!

Metalmark: Bevanda?
Licia Troisi: Weiss Beer!

Metalmark: Gioco?
Licia Troisi: Un due tre stella.

Metalmark: Fantastico. Videogioco?
Licia Troisi: Thief. Il terzo, soprattutto.

Metalmark: Grande scelta.
Licia Troisi: Mi piace da morire. Infatti mi ha ispirato anche per l’ultimo libro.
§Erika§
00venerdì 9 marzo 2007 18:42
ecco l'intervista fatta a Licia a Gussago e andata in onda su "Radio Onda d'Urto" [SM=g27811]

cliccate qui

è davvro un'ottima intervista, tra l'altro molto interessante! [SM=g27811]
§Erika§
00mercoledì 29 agosto 2007 16:29
Ecco altre due recentissime interviste a Licia! [SM=g27811]



Domanda di riscaldamento: ma davvero il fantasy lo leggono solo i ragazzi?
Assolutamente no. Anzi, lo zoccolo duro è costituito tipicamente da persone adulte. Certo, alle presentazioni il pubblico è costituito prevalentemente da ragazzi tra i 13 e i 20 anni, ma mi hanno scritto anche persone più grandi (o più più piccole, a volte). Bisogna anche considerare che la Mondadori classifica i miei libri come per ragazzi.

E tu come hai iniziato a scrivere questo genere?
Qui devo parafrasare un altro scrittore fantasy italiano, Andrea D’Angelo, che alla domanda sul perché avesse scelto di scrivere fantasy rispose che è il genere a scegliere lo scrittore, e non viceversa. È una cosa che trovo molto vera. Scrivo fin da quando ero bambina, ho iniziato a sette anni, ma non sono mai riuscita ad andare oltre il racconto breve fino a quando non mi sono imbattuta nel personaggio di Nihal. Mi è venuta in mente una sera, mentre, come mia abitudine, mi raccontavo qualche storia prima di addormentarmi. Il fantasy mi aveva sempre affascinata come genere, ma non lo conoscevo molto. Evidentemente mi apparteneva da molti anni senza che lo sapessi.

Spesso il fantasy che narra di elfi e creature simili viene definito nordico, hai mai pensato ad un fantasy mediterraneo?
In effetti no. L’ambientazione che preferisco è quella della fantasy classica, e, aggiungendo che preferisco decisamente i paesi freddi perché l’inverno è la mia stagione preferita, si capisce perché alla fine ho scritto un fantasy che per ambientazione ricorda quelli anglosassoni. Però mi sento molto influenzata dall’epica, soprattutto quella latina e greca.

Ma tu leggi fantasy, e comunque quali sono i tuoi scrittori e libri preferiti?
Nell’ambito della fantasy, il mio scrittore preferito è Jonathan Stroud, autore del ciclo di Bartimeus (n.d.r. Un ciclo a mio parere enormemente superiore alla Rowling di Harry Potter). In generale, il mio libro preferito è Il Nome della Rosa, l’ho letto nove volte e ogni volta mi dà sensazioni sempre nuove. Per il resto, non ho né un genere preferito né uno scrittore che prediligo sugli altri. Mi piace il noir italiano, leggo fantascienza e anche mainstream. Cerco di non precludermi alcuna strada, c’è da imparare da tutti e in genere mi piace spaziare.

E siamo alla classica chiusura: programmi futuri?

Ho in ballo un progetto top secret, e per il resto per ora sto scrivendo il terzo libro delle Guerre. Ho altre idee in mente, ma per ora sono completamente assorbita dal libro che sto scrivendo.


Data: 21/08/07 Fonte: Inutile
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Sappiamo che da poco hai consegnato all’editore il terzo e conclusivo capitolo della tua seconda trilogia: Le Guerre del Mondo Emerso. Ovviamente, vige un assoluto silenzio su questo romanzo ma, dicci: cosa ti ha lasciato questa ennesima avventura? Che emozioni? Hai notato dei cambiamenti significativi tra Le Cronache e Le Guerre? E come hai vissuto questa nuova “fine”?
Mi sento un po' strana. Del resto questo è stato il mio primo lavoro da scrittrice "professionista". Come al solito, l'emozione preponderante è la preoccupazione e la paura: piacerà, non piacerà? Ho fatto un buon lavoro? Di sicuro le Guerre sono state un lavoro più pensato e per certi versi sofferto: fino a quando scrivevo solo per me stessa non mi ponevo mai davvero a fondo il problema di divertire il lettore, di riuscire a comunicare appieno quanto volevo. Adesso questi aspetti sono diventati fondamentali.
In ogni caso, in parte sono sollevata di aver finito, perché è stato un lavoro duro, ma sono anche un po' dispiaciuta; la storia si è conclusa, alcuni personaggi sono stati archiviati. È in ogni caso un periodo della mia vita che si chiude.

Nihal e Dubhe. Due eroine a tutto tondo. Due caratteri, tuttavia, profondamente diversi. Entrambe hanno attraversato il Mondo Emerso, ma ognuna a modo suo. Ora che puoi dire di conoscerle appieno, quale delle due ti ha colpita maggiormente? Quali scelte? E perché?
Fondamentalmente credo di voler più bene a Dubhe. Nihal mi somiglia
troppo, e di conseguenza ha troppi dei miei difetti. Quando Nihal si dispera sono sempre portata a credere che lo faccia perché è propensa all'autocommiserazione, mentre verso Dubhe sono molto indulgente: qualsiasi cosa faccia, sono sempre pronta a giustificarla. Credo che dipenda dal fatto che amo molto il background che le ho costruito, quindi empatizzo molto con lei. La trovo anche un po' più matura di Nihal.

Restiamo sulle tue protagoniste. Una indomita guerriera. Una astuta ladra. A chi guarderai d’ora in avanti? Un’abile maga, forse? Una raffinata cortigiana? O, perché no, un protagonista al maschile? Cosa senti il bisogno di raccontare ancora?
Non ho ancora le idee chiarissime su che cosa farò in futuro. Ho molti spunti che mi girano per la testa, ma devo ancora svilupparli compiutamente. A volte penso che mi piacerebbe raccontare un personaggio davvero negativo, fin nel midollo, ma poi penso che finirei per descrivere un altro carattere tormentato dei miei, perché sono quelli che sento di più. Forse mi piacerebbe scrivere di un uomo, ma l'idea del guerriero non credo la lascerò mai. Ho sempre bisogno che a un certo punto della storia il protagonista tiri fuori una bella spada.

Una domanda che i nostri e i tuoi lettori vorrebbero sicuramente farti è questa: su quali progetti lavorerai in futuro? Si vocifera sul tuo blog di un romanzo già concluso che attende solo di essere pubblicato. E’ vero? Forse un altro volume nel tuo affascinante Mondo Emerso?
Ho svariati progetti in ballo, ma su molti ho il silenzio stampa. Ce n'è uno top secret che in effetti è a buon punto della propria realizzazione, ma quando verrà pubblicato per ora non lo so. Posso dire che è una cosa forse un po' diversa da quelle che ho fatto finora. In ogni caso, il Mondo Emerso vive ancora dentro di me, e gode di ottima salute; credo che abbia ancora molto da dire.

In conclusione, Licia, ringraziandoti per la gentilezza con cui ti sei prestata a questa intervista, cosa ti senti di consigliare ai tanti scrittori là fuori, in cerca di editore? Il genere fantasy in Italia sta vivendo un momento d’oro, è evidente, e tu ne sei una prova. Si stanno creando fondamenta sempre più solide per quello che si preannuncia un maestoso palazzo. Cosa ti senti di dire ai tanti che vorrebbero intraprendere la tua stessa strada?
A parte gli ovvi consigli buoni per tutti gli scrittori (leggere molto, cercare il confronto col pubblico, anche se composto da parenti e amici, non temere le critiche...) direi di buttarsi. Non sempre si è buoni giudici di se stessi: molte volte ci si sottovaluta non poco, qualche volta può capitare di sopravvalutarsi. In ogni caso, conviene spedire alle case editrici o alle agenzie letterarie per avere un riscontro. Non bisogna avere paura, e bisogna essere pronti anche ad affrontare le delusioni, che non mancano neppure quando alla fine si viene pubblicati. Confrontarsi coi lettori è bello e terribile. La cosa più importante, comunque, credo sia sentire profondamente la storia che si vuole raccontare. La passione è il requisito primario per riuscire.

Segnaliamo, per finire, la quarta di copertina che le principali librerie in rete riportano circa questo ultimo volume, intitolato, anche la notizia non è ancora confermata come tale, Un Nuovo Regno:
«Dubhe e Theana sono in marcia verso il Palazzo Reale della Terra del Sole, per uccidere Dohor, il tiranno corrotto alleato della Gilda, ma vengono fatte prigioniere dalle sue truppe. Messe in vendita come schiave vengono acquistate dal figlio di Dohor, Learco, che decide di portarle con sé a corte. In viaggio verso Makrat, Dubhe e Learco cominciano a conoscersi e a innamorarsi. I tempi sono ormai maturi per l'omicidio di Dohor e anche Learco è pronto a rinnegare suo padre: con Dubhe, Theana e alcuni nobili di Corte, ordisce un piano per destituirlo, ma i congiurati vengono scoperti e imprigionati. Il Consiglio delle Terre Emerse si riunisce e decide di sferrare l'attacco decisivo alla Gilda e all'esercito di Dohor, e Dubhe dovrà affrontare fino in fondo il suo destino, la sua missione, il suo amore. Un nuovo regno sorgerà dalle macerie della guerra, e un uomo nuovo occuperà il trono.»


Data: 28/08/07 Fonte: Fantasy Magazine
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JoX-Snape
00martedì 9 ottobre 2007 12:23
Nuova intervista!
Lunga ma divertente!

ROMICS (video)



§Erika§
00martedì 26 febbraio 2008 14:32
Riportiamo un po' su questa discussione. [SM=g27823]

dunque, queste sono due interviste-video registrate a maggio 2007, quando Licia è andata a Madrid per la convention annuale della Mondadori.
Prima intervista
seconda intervista



ed ora, in occasione dell'uscita de "I Dannati di Malva", oggi 26 febbraio 2008, direttamente dal sito di VerdeNero:

Emiliano Angelelli: Com’è nata l’idea di collaborare con la collana VerdeNero?

Licia Troisi: Sono stata contattata da Verdenero, che voleva aprire a un genere che fosse diverso da quello noir. Mi hanno chiesto fin da subito di esprimermi tramite il fantasy, e l’idea mi è piaciuta immediatamente. Del resto, il fantasy è uno dei generi che più soffre di accuse di autoreferenzialità e di scarso interesse alle tematiche contemporanee; cercare di contraddire questa tesi mi interessava molto

E.A.: Di cosa parla questo romanzo?

L.T.: Di rifiuti tossici, ma anche di tutto ciò che una società tecnologica si lascia dietro nella sua corsa inarrestabile; scorie quindi in senso lato, che si tratti di veleni o di persone che vengono emarginate. E del prezzo che si paga per avere determinati standard di vita. Ho cercato di esprimere il tutto tramite un’ambientazione nuova per i miei standard, quella di Malva, una città di vetro e metallo insidiata dalla Foresta. La sua vita si svolge su due livelli: quello superiore, arioso e pulito, dove gli umani conducono una vita agiata, e quello sotterraneo, sporco e malsano, dove lavorano gli schiavi. Il protagonista è un mezzosangue, che vive a cavallo dei due mondi, e che sarà costretto a fare i conti con la propria identità quando l’equilibrio tra quartieri alti e bassi verrà rotto.

E.A.: Quanto è stato difficile legare il tema dei rifiuti e delle ecomafie alle ambientazioni fantasy tipiche delle tue storie?

L.T.: Non particolarmente. In fin dei conti nei miei libri l’ambientazione è senza dubbio fantasy, ma le tematiche sono strettamente connesse al mio vissuto, spesso persino all’attualità (l’accettazione del diverso nelle Cronache, il fanatismo nelle Guerre). Stavolta ho soltanto dovuto documentarmi un po’ di più, perchè il messaggio arrivasse più chiaro e immediato.

E.A.: Chi sono i dannati di Malva? Quanto la finzione della tua storia si avvicina alla realtà drammatica dei nostri giorni? O meglio, quanti spunti reali ci sono in essa? Sei stata influenzata in qualche modo nella scrittura de I dannati di Malva dalle storie drammatiche che vengono ogni giorno dalla Campania?

L.T.: I Dannati sono tutti coloro che non possono permettersi l’agio; lo rendono possibile, esso è materialmente frutto delle loro mani, ma non ne godono, e anzi ne sopportano il rovescio della medaglia. Credo che ciascuno di noi, a seconda della situazione, possa essere un dannato o uno degli umani dei quartieri alti. L’idea è di rendere la metafora valida su più livelli. Ovviamente ho cercato di ispirarmi alla realtà, ai rapporti di forza che vigono nel nostro mondo. Probabilmente maturavo una storia del genere da molti anni, fin da quando, studentessa delle superiori, per la prima volta mi trovai a confrontarmi con i rapporti Nord-Sud del mondo. Malva per alcuni versi, certo, è anche la Campania. Una caratterista del mondo globalizzato è che gli stessi problemi si ripresentano a scale differenti; nazionale (la Campania) e internazionale (il traffico di rifiuti tossici verso i paesi del terzo mondo)

E.A.: Ti consideri una persona sensibile ai temi ambientali? Fai la raccolta differenziata?

L.T.: Cerco di esserlo. Da bambina, verso i sei anni, ho vissuto una fase di acuta attenzione ai temi della tutela dell’ambiente. Mi preoccupavo tantissimo per il destino della terra. Negli anni ho cercato di mantenere questa vena, anche se mi rendo conto di essere ben lontana dall’eccellenza. Il periodo di cui vado più fiera sono i tre mesi che ho vissuto a Monaco di Baviera: prendevo solo i mezzi e avevo quattro cassonetti diversi per la raccolta differenziata. Adesso cerco di fare del mio meglio. Ho una cucina minuscola, ma ho ritagliato il posto per i cassonetti per l’umido, la plastica e la carta.

E.A.: Come hai vissuto il dramma dei rifiuti a Napoli? Quanto credi possa fare influenzare in concreto le persone un progetto come VerdeNero o la letteratura in generale su temi delicati come questi (parlo naturalmente in termini di sensibilizzazione)? Quanto consideri importante il fatto che scrittori impegnati in generi di scrittura molto diversi tra di loro, come quelli che hanno aderito a VerdeNero, si uniscano e concentrino le loro energie sui temi socialmente rilevanti come questi?

L.T.: L’educazione è la base di ogni cambiamento. Non sono una massimalista, credo nel mondo cambiato un pezzetto alla volta. Per questo ritengo che ogni progetto volto a cercare di cambiare la testa delle persone, o anche solo informarle, renderle consapevoli, sia un piccolo passo avanti, ma un passo avanti decisivo. Sicuramente la letteratura ha anche questo scopo; c’è certamente bisogno di discorsi sui massimi sistemi, ma l’uomo vive immerso in una realtà con la quale poi deve fare i conti ogni giorno.
Il problema della Campania mi colpisce duplicemente; da una parte mi interessa perchè fa parte dell’affresco che ho cercato di dipingere ne I dannati di Malva, e poi perchè io sono di origini campane, sono una delle poche persone di famiglia che non sia nata in Campania. Sentire il nome di luoghi che mi sono cari, perchè li conosco e perchè lì sono le mie radici, associate ad una storia tanto assurda e terribile mi fa davvero male

E.A.: Immagino che per una paladina del fantasy come te, questa sia un’esperienza assolutamente nuova. Dopo I dannati di Malva credi che avrai ancora voglia, in futuro, di cimentarti in esperimenti simili?

L.T.: Perchè no? È stata una bella esperienza, e, fatto non secondario, mi sono divertita e ho imparato cose nuove. È sicuramente possibile che in futuro, se mi ricapiterà l’occasione, proverò a replicarla.





Ragazzi vi invito a leggerla perché è interessantissima e mostra una grande maturazione della nostra Licia [SM=g27832]



§Erika§
00giovedì 13 marzo 2008 21:43
Ecco una nuova intervista di Licia, fattale in autunno in quel di Roma, durante la fiera Più Libri Più Liberi:

Intervista su Generazione X 2.0

(probabilmente dovrete aspettare un po' prima che vi si visualizzi il video!)

e guardate questo:

GIORNALE



[SM=g27823] [SM=g27811]




eleniel
00giovedì 27 marzo 2008 16:26
SEGNALO UN'INTERVISTA A LICIA SU TOPOLINO N° 2731, IN EDICOLA QUESTA SETTIMANA. BUONA LETTURA!!!


*ebbene sì, sono abbonata a topolino XD*
§Erika§
00domenica 30 marzo 2008 00:01
figata XDDDD


(scusate il post inutile XD)


eleniel, topolino lo leggo ancora anch'io [SM=g27832] [SM=g27822] XD








§Erika§
00domenica 20 aprile 2008 12:03
Nuova intervista a Licia Troisi fatta da Sergio Paoli.

Vi invito a leggerla, perché è davvero interessantissima (Licia accenna anche al prossimo lavoro sul Mondo Emerso [SM=g27832]).
Non c'è niente da fare, Licia, ogni volta che leggo una tua intervista non posso far a meno di pensare quanto tu sia una persona davvero interessante, intelligente, ed in gamba. [SM=g27817]
Mi sono piaciute moltissimo le tue parole:
Quello che non c'è è quello che ci rifiutiamo di vedere.
La trovate QUI ma preferisco copiarla anche in questa discussione:


Ciao, Licia, e grazie per tua disponibilità.

Grazie a te per l'opportunità


Ti troviamo appena rientrata da Barcellona, se non sbaglio. Io la ho trovata una città fantastica. Tu? Cosa ti porti dietro? Ti è venuta voglia di scrivere qualcosa ambientato nella Sagrada Familia?

Mi è piaciuta tantissimo. Piena di colori, originale, fantasiosa...la cosa che mi ha colpita di più è stata Parc Güell, sembra di aggirarsi per le rovine di Atlantide.
Per ora il mio viaggio ha prodotto solo un centinaio di foto e un lungo post sul mio blog. In futuro chissà se porterà anche ad altro...


Perché hai scelto di scrivere principalmente testi fantasy, o comunque a sfondo magico? Cosa rappresenta questo genere (se di genere si può parlare) per te?

Non è una risposta facile da dare. Ho cercato una storia per molti anni senza riuscire a trovarne nessuna che sentissi così profondamente da spingermi alla scrivania per scriverla. E poi, una sera, è venuta fuori Nihal. Probabilmente il fantasy semplicemente mi appartiene in modo molto profondo, è l'ambientazione nella quale la mia creatività si esprime al meglio.
Da un punto di vista più razionale, posso dire certamente che del fantasy mi piace l'ambientazione non tecnologica, che mi permette di mettere in evidenza l'elemento naturale, che sento mancare molto nella mia vita, o il concetto di duello all'arma bianca inteso come scontro tra due differenti visioni della vita.


Ti ricordi qual è la prima cosa, che ritieni significativa, in assoluto che hai scritto? A chi la hai fatta leggere? E ricordi cosa ti hanno detto?

Si tratta delle favolette che scrivevo a sette anni. I miei le hanno anche raccolte in un librino che sta nella loro libreria. Non ricordo esattamente cosa mi dissero al riguardo i miei, che erano i miei unici lettori, ma il fatto che abbiano voluto conservarle e addirittura rilegate è significativo


E la prima cosa in assoluto che ti ricordi di aver letto? Ricordi qualche brano o titolo in particolare? Ricordi se qualcuno ti dava consigli di lettura?

Era un libro che raccontava il film di Alice nel Paese delle Meraviglie di Walt Disney. Era il Natale del 1986, avevo da poco iniziato la scuola. Faticavo a leggere, e tenevo il segno col dito, ma era assolutamente determinata ad arrivare fino all'ultima pagina, per cui mi sforzavo di andare avanti anche se trovavo un po' di difficoltà.
Negli anni successivi, ho più che altro attinto alla libreria dei miei, che è piuttosto vasta


Tu sei laureata in fisica, o meglio, astrofisica, e questo è anche il tuo lavoro. Che rapporto c’è tra lavorare nel campo dell’astrofisica e scrivere?

Le due cose hanno qualche insospettabile punto di contatto. La scienza vive anche di creatività, anche se di quel tipo particolare che chiamiamo intuizione, e la scrittura ha bisogno di disciplina, o meglio, io ho bisogno di disciplinare la mia creatività.
Per il resto, sono due strade parallele nella mia vita, due interessi che ho più o meno sempre avuto e credo continuerò sempre ad avere.


Chi sono e cosa rappresentano Dubhe e Nihal, per te?

Nihal è il personaggio che mi ha permesso di fare della scrittura il mio lavoro, mi ha cambiato la vita. Per questo la amo e la odio al tempo stesso; per me è anche una figura un po' ingombrante, il mio primo personaggio, per altro molto amato dai lettori...
Dubhe è una figlia più amata, alla quale tendo a perdonare un po' tutto, e che ho raccontato con grandissimo piacere.
Entrambe, poi, sono ovviamente miei alter ego, almeno in parte; Nihal è la mia adolescenza, Dubhe il periodo di mezzo dopo la mia laurea


Nei tuoi personaggi c’è qualcosa della tua visione del presente del nostro paese, o del mondo in generale?

Indubbiamente. Il tema del diverso e del razzismo, la problematica del fanatismo, il rifiuto della guerra, sono tutte cose che ho cercato di infondere nei miei libri, in parte in modo inconscio (la scrittura è una cosa piuttosto intima, e quindi rispecchia molto il sentire dell'autore), in parte volontariamente


Cosa hai amato e ami nei lavori di Jonathan Stroud?

L'ironia, la capacità di rappresentare in modo assolutamente impietoso, ma al tempo stessostroud divertente e appassionante, gli aspetti più meschini e imbarazzanti della nostra società, la scrittura, semplice ma capace di coinvolgere profondamente


Ho letto in una tua intervista “Il fantasy….propone grandi temi cui l’uomo è sensibile da sempre”. A cosa ti riferivi?

Al fatto che tendenzialmente il fantasy tratta di tematiche "alte": la lotta tra bene e male, per dirne una scontata, ma anche problematiche esistenziali. Spesso propone la visione di un'umanità spinta da bisogni più alti, da grandi ideali che stentiamo invece a ritrovare nella realtà che ci circonda. È una specie di invito ad essere migliori di noi stessi, a recuperare anche la dimensione più pensosa e profonda della nostra esistenza


Al di là del genere fantasy, che scrittori ami e cosa leggi?

Leggo di tutto, a parte forse la saggistica e la poesia, che frequento poco. Mi piacciono i noir italiani e in genere preferisco la nostra letteratura nazionale, forse anche perché di recente mi è capitato di non essere del tutto soddisfatta di certe traduzioni. Se posso, ogni tanto leggo anche in lingua originale. Mi piacciono molto Camilleri, Ammaniti, Marquez. Il mio libro preferito è Il Nome della Rosa, letto dieci volte.


Quale è stata la tua fiaba preferita?

Sinceramente non ne avevo una del cuore. Però ricordo che sull'antologia delle medie avevo una versione de I Sei Cigni dei Grimm che mi piaceva tantissimo


Come si fa a non scrivere cose pallose?

Domanda da un milione di dollari. Credo occorra essere un po' schizofrenici, e non perdere mai il punto di vista del lettore mentre si scrive. Io personalmente mi affido anche al mio lettore di fiducia, il marito, che uso a mo' di cavia; gli faccio leggere quel che scrivo e poi lo interrogo cercando di capire se ho ottenuto gli effetti che desideravo


Ti cito una cosa di Sandro Veronesi: “La ragione per cui scrivo la conosco.
Scrivo perché mi è necessario, è una cosa mia, una funzione ormai obbligatoria del mio cervello e del mio corpo, come dormire, come sognare. La ragione per cui scrivo quello che scrivo, invece, di volta in volta mi è ignota: ma arrivare ad affermare questo, per me, è stata una conquista.” Cosa ne pensi?


Che sono sostanzialmente d'accordo. La scrittura deve sempre essere un bisogno, o cessa di avere senso. Ma in effetti spesso è difficile ricostruire perché si finisce a parlare di determinati argomenti e tematiche. Ci si riesce solo a lavoro finito, quando, guardando l'opera nel complesso, si capisce di essersi liberati di determinate ossessioni. Credo abbia a che fare con la funzione terapeutica della scrittura.


Che rapporto mantieni con i tuoi lettori?

Molto buono, mi sembra. Ci sentiamo sul blog e sul forum del mio sito, ci vediamo spesso nelle numerose presentazioni che faccio in giro per l'Italia. Mi piace confrontarmi con loro, guardarli in faccia e sentire direttamente da loro un giudizio su quel che scrivo
licia2


Su cosa stai lavorando o hai appena finito di lavorare?

Sono al lavoro su una nuova storia ambientata nel Mondo Emerso. Sono al settimo capitolo, ancora all'inizio, per cui non mi azzardo a dare ulteriori particolari. Le prime stesure dei miei libri spesso sono molto diverse dalle versioni definitive


Perdona se snocciolo qualche dato: in Italia si stampano circa 53.000 titoli l'anno, più di 100 al giorno quindi; il 60% sono prime edizioni; il resto ristampe o riedizioni; sono considerati forti lettori coloro che leggono 1 libro al mese ; ci sono 4.000 editori: solo 1.000 sarebbero reperibili nel normale circuito librario: poche decine sono quelli che vediamo in prima fila; in un anno si stampano 300 milioni di copie e se ne vendono 150 milioni. Perché allora uno dovrebbe desiderare di fare lo scrittore?

Altra domanda da un milione di dollari. Personalmente, non ho mai davvero pensato di fare la scrittrice. Tornando a Veronesi, ho scritto perché ne avevo bisogno, ho spedito il manoscritto alla Mondadori come atto di rispetto nei confronti di un lavoro su cui avevo speso molte energie, e che mi aveva profondamente coinvolta.
Adesso, faccio questo lavoro perché ne ho ancora bisogno, perché ho scoperto che scrivere condividendo le proprie storie ha dei risvolti piacevoli che la scrittura solitaria non offre. Ma se un domani dovessi smettere di vendere, e non trovassi più editori, continuerei a scrivere ugualmente. È una cosa che fa parte del mio modo di essere


Tu, perché desideri continuare a fare lo scrittrice?

Per i risvolti piacevoli di cui sopra. Essere letti vuol dire condividere la propria esperienza di vita, comunicare con persone sconosciute ad un livello molto profondo, e questo mi piace. Dà un nuovo senso a questo mio vizio solitario delltutta la vitaa scrittura.


Ti piacerebbe fare qualche esperienza di scrittura nel mondo del cinema? Quale film ti ha colpito recentemente?

Perché no? Sarebbe un'esperienza totalmente nuova. La scrittura per il cinema è molto diversa da quella letteraria.
Di recente mi è piaciuto molto Tutta la vita Davanti di Virzì, un regista che amo molto. Un film che non parla semplicemente di precariato, ma che punta il dito in modo netto ed efficace contro un intero sistema sociale e produttivo che non fa altro che generare automi, che ci sta privando della nostra anima. Un film veramente necessario.


Che musica ascolti? So che ti piacciono i Muse…

Sì, li adoro, costituiscono un buon 60% di ciò che sento. Per il resto, rock (Nirvana, Placebo, System of a Down, Green Day), cantautori italiani (De André, Gaber, Gazzé, Cristicchi) e classica (Bach sopra tutti)


Secondo Miles Davis, “non bisogna suonare quello che c’è, ma quello che non c’è”. Come fa uno scrittore a scrivere “quello che non c’è”?

Pensando forse a quello che dovrebbe esserci. O meglio ancora scavando in quello che c'è, cercando di portarne alla luce l'essenza. Quello che non c'è è quello che ci rifiutiamo di vedere.


Oggi hai dei sogni? Quali?

Non amo molto i cambiamenti, o forse sono influenzata dal fatto che da poco è stato il mio primo anniversario di nozze, ma vorrei che tutto restasse così: poter continuare a fare il lavoro che amo, vivere con la persona che ho scelto, e magari avere dei figli da qui a un paio di anni



giovedì, 17 aprile 2008







[SM=g27823]



§Erika§
00domenica 20 aprile 2008 13:06
Dimenticavo QUESTA intervista. Ho preferito postarla in un nuovo messaggio (nel messaggio sopra ne trovate un'altra, interessantissima, proprio di questi giorni!)



1) Domanda di rito: chi è Licia Troisi per chi non la conoscesse?
Una ragazza di ventisette anni che si barcamena tra scrittura e astrofisica


2) Leggendo la tua biografia apprendiamo che scrivi praticamente da bambina in che modo hai iniziato a scrivere, il momento esatto in cui ti sei detta: voglio scrivere questa storia? Il primissimo input…
Risale a così tanto tempo fa che non ricordo esattamente come avvenne. Ho iniziato a sette anni, praticamente quando ho imparato a leggere. Credo mi venisse naturale, era una specie di prosecuzione dei miei giochi.


3) Come nascono i tuoi romanzi? Tutto inizia da un flash, un dettaglio oppure parti con tutto uno studio di quello che vuoi scrivere?
In genere mi viene in mente un personaggio, poi per qualche giorno lascio la mente libera di vagare intorno all'idea. Quando ho abbastanza materiale, mi siedo e inizio a ragionare sistematicamente su trama, ambientazione e personaggi


4)Cosa ti ha ispirato e spinta a scrivere fantasy?
La principale fonte d'ispirazione per le Cronache è stato Berserk; volevo scrivere qualcosa che avesse quelle atmosfere, e quella straordinaria capacità di raccontare i tormenti dei personaggi.
La principale fonte d'ispirazione per le Cronache è stato Berserk; volevo scrivere qualcosa che avesse quelle atmosfere, e quella straordinaria capacità di raccontare i tormenti dei personaggi.


Come mai secondo te il mondo del fantasy è dominato dal genere maschile? E perché hai deciso di rompere gli schemi presentandoci come protagonista della saga del Mondo Emerso una donna?
Beh, forse ha a che fare con l'ambientazione pseudo-medievale; l'età di mezzo non era un'epoca in cui il femminismo andava per la maggiore :P. In ogni caso, la mia è stata una scelta piuttosto naturale: sono una ragazza, e calarmi nei panni di una donna come me era più facile e probabilmente anche più divertente


5) Cosa consiglieresti a chi vuole fare lo scrittore oggi in Italia?
Leggere tantissimo. Vedo in giro un sacco di gente convinta che la scrittura sia una cosa svincolata dalla lettura; beh, non è così. In secondo luogo, consiglio di confrontarsi col "pubblico"; se si vuole pubblicare occorre far leggere quello che si scrive, a parenti e amici se non si ha altro, possibilmente a persone sulla cui obiettività si può contare.


6) Qual è la giornata tipo di Licia Troisi quando lavora ad un nuovo romanzo?
In genere lavoro come astrofisico dalle 9.00 alle 18.00. Fino alle 21.00 il tempo se ne va tra la preparazione della cena e un po' di ozio sul divano. Poi, dalle 21.00 fino circa alle 24.00 scrivo.


7) Ti sei laureata in astrofisica…i tuoi studi ti hanno aiutata o ti aiutano nella scrittura?
Non particolarmente. La scrittura e l'astrofisica sono per me due passioni che corrono parallele; sono entrambe importanti nella mia vita, hanno qualche labile punto di contatto, ma sono sostanzialmente due aspetti separati della mia vita. Ad esempio, anche nella scienza occorre far uso di una forma di creatività, l'intuito che ti permette di trovare collegamenti tra i dati e inferirne la legge fisica sottostante, e nella scrittura mi è sempre stato utile un approccio molto metodico (farmi schemi, scrivere un tot di pagine a sera) che probabilmente ho mutuato dall'astrofisica.


8)Come mai con una tal passione per il fantasy ha deciso di laurearsi in fisica astronomica?
Era la materia che mi affascinava di più negli anni delle superiori, e l'unica che volessi davvero studiare all'università. Per altro, non mi sono pentita della scelta, la scienza mi piace.


9) Oltre Lovely Sarah quali altri cartoni animati vedevi da bambina?
Lady Oscar mi ha segnata. Bellissimo. Mi meraviglio sempre che nessuno abbia notato che il rapporto Nihal/Sennar è molto simile a quello André/Oscar. Poi ero appassionata di Creamy e le altre maghette (mi piaceva parecchio anche Magica Emy) e per un lungo periodo sono stata appassionata di Mila e Shiro. Non disdegnavo neppure Holly e Benji.


10) Ti piacciono i telefilm? Se si quali?
Sono assolutamente dipendente da Lost. Lo adoro. Mi piace anche House, e mi faceva impazzire Carnivale, anche se non sono ancora riuscita a finire di vedere la prima stagione.


11) C'è una domanda che non ti hanno mai fatto e che ti piacerebbe molto ricevere?
Uhm...no, me ne hanno fatte spesso di simpatiche e interessanti, mi sento soddisfatta :)


12) Come sei arrivata a pubblicare con Verdenero delle Edizioni Ambiente?
Sono stata contattata da loro. Avevano in mente di estendere il loro target anche ad un pubblico più giovane, e tentare con un genere che non fosse necessariamente il noir. La cosa mi ha interessata fin da subito, per altro la collana la conoscevo già, per cui ho accettato.


13) In una precedente intervista ha affermato che dopo aver inviato alla Mondadori il primo manoscritto delle Cronache del mondo emerso ha aspettato 7/8 mesi prima di avere una risposta. Cosa ha fatto mentre aspettava la conferma da parte della casa editrice?
Ho aspettato meno. Il manoscritto lo spedii a marzo e la Mondadori mi rispose a luglio. Per me fu comunque un'enormità, avevo perso decisamente le speranze. Mi misi a scrivere dell'altro, in particolare una storia del Tiranno che forse riuscirà a vedere la luce della pubblicazione in un futuro non troppo lontano. Poi provai a spedire il manoscritto anche ad una piccola casa editrice che aveva indetto un concorso, ma non mi hanno mai più fatto sapere niente.


14) Oltre ai fumetti di cui vediamo sul tuo blog una ben precisa selezione, quali altre letture ti piacciono solitamente? Ce ne sono alcune che ti hanno particolarmente stimolata e ispirata per i tuoi romanzi?
Leggo di tutto, anche se apprezzo molto il noir italiano. Inizio a diventare sensibile alla traduzione, per questo preferisco o leggere in lingua originale (ma purtroppo non vado oltre il francese e l'inglese) oppure preferisco scrittori italiani. Di recente mi hanno colpita molto i libri di Altieri, nello specifico la trilogia di Magdeburg; l'ambientazione è davvero molto bella. In verità però non c'è nulla di specifico che mi abbia davvero ispirata. In fin dei conti nei miei libri vanno a confluire tutte le cose che ho visto, letto e ascoltato e mi sono piaciute.


15) Oltre al tuo lavoro di scrittrice collabori con l'agenzia Spaziale italiana…di cosa ti occupi esattamente?
Lavoro al satellite Gaia, che verrà lanciato nel 2011 e studierà le stelle della nostra galassia. Il suo obiettivo è misurare una serie di parametri di circa un miliardo di stelle della nostra galassia (che in tutto ne contiene cento miliardi).


16) Viaggi molto (beata te!) e prossimi tuoi viaggi saranno Russia e Giappone cosa pensi di trovare e di ricevere da questi due posti totalmente differenti?
Perché il Giappone?

In verità almeno il Giappone è in forse. Spero di entrare in contatto con culture diverse, di riempirmi gli occhi di nuovi panorami, e di capire un pochino di più la gente e il mondo.
Il Giappone mi affascina per la mia passione per i manga, e perché credo che sia uno dei posti in assoluto più "altri" dove si possa andare.


17) A giugno il tuo libro uscirà anche in Francia oltre i complimenti doverosi come sei arrivata a questa pubblicazione fuori dall'Italia?
Se ne occupa la Mondadori, che ogni anno, nelle fiere internazionali di libri, cerca di vendere i diritti di quel che scrivo ad altri paesi. Ovviamente dipende molto anche dagli andamenti delle vendite qua in Italia. In sintesi, se arrivo oltre frontiera è merito dei lettori.


18) Parlaci di questo nuovo romanzo. Ci sono legami con il mondo emerso? Oppure a parte il genere si discosta totalmente?
Se parliamo de La Ragazza Drago, è qualcosa di nuovo. Più che fantasy lo definirei fantastico. È ambientato ai Castelli Romani, una zona collinare a sud di Roma che conosco abbastanza bene, e ha per protagonista una ragazza di tredici anni, Sofia, che scopre di possedere delle capacità piuttosto peculiari...Per i miei standard è un esperimento, spero che piaccia. Io di sicuro mi sono divertita molto a scriverlo.



giovedì 10 aprile 2008




§Erika§
00venerdì 2 maggio 2008 16:31
Emh, continuo a chiedermi se questa discussione la legga effettivamente qualcuno, ma vabbè... [SM=g1352387]


Comunque, per chi si fosse perso l'intervista di Licia sul Repubblica del 26 Aprile (interessantissima! [SM=g27811] [SM=g27832]), è stata pubblicata da Lipperatura, e potete leggerla qui:

Lipperatura - intervista Troisi


con tanto di introduzione iniziale [SM=g27811]


Ad ogni modo, vi copio l'intervista anche qui sotto:


Quando si parla di fantasy è obbligatorio citare Tolkien, ma le sue storie evocano più un cartone o una schermata di videogioco…
Sì, non ne faccio un mistero. Per me più di tutti ha contato Berserk del giapponese Miura, un eroe di tradizione nordica che in battaglia è dominato dalla follia. Ne possiedo l´intera collezione

Com´è accaduto che da un´astrofisica sia nata un´autrice di fantasy?
Sono due carriere parallele: di giorno studio le stelle e di sera scrivo le mie avventure. È vero che la scienza è il regno della razionalità e il fantasy celebra l´irrazionale, ma la scoperta delle leggi fisiche richiede sempre intuizione e creatività. Così come la scrittura ha bisogno di un´impalcatura razionale. La differenza sostanziale forse sta in altro

In che cosa?
Lo scrittore di fantasy è un imbroglione, prende in giro il lettore. Ti avvince, inventa mondi lontani e paralleli, scenari apocalittici sideralmente distanti dal quotidiano, ma in fondo parla di te, dei tuoi problemi. E anche di se stesso

Diceva Kafka che la realtà non può essere guardata in faccia, ha bisogno d´un velo che la copra. Quel velo dunque è il fantastico?
Bisogna andare in fondo alla realtà, magari stravolgerla, per capire meglio alcuni aspetti. Il fantasy è in sostanza un inganno: racconta un mondo parallelo al nostro, ma i protagonisti esprimono desideri, bisogni, ansie che ci appartengono

È questo che lo fa amare dagli adolescenti, piccoli e grandi?
Credo che sia un genere archetipico, nel senso che restituisce sentimenti elementari, però trasposti in una cornice fantastica. Quando scrivo le mie storie, cerco di travasarvi il mio vissuto, l´inquietudine dell´adolescenza. È questo l´elemento in cui i lettori più si riconoscono. I personaggi faticano sempre a trovare la propria strada, così come succede nella vita reale

In fondo è un genere consolatorio. Se il fantastico introduce inquietanti crepe nel reale, il fantasy finisce per essere fuga e riparo da un quotidiano minacciato da mille paure. Anche in questa nuova serie di La Ragazza Drago alla fine trionfa il Bene.
Ma l´equilibrio al quale approdano i miei personaggi è sempre instabile. Sofia, la protagonista, vince l´insicurezza mettendo in gioco i propri poteri speciali, ma la scoperta di questo talento magico le infonde una sorta di malinconia. La solitudine di coloro i quali si sentono diversi

La solitudine dei numeri primi, per citare il recente romanzo di Paolo Giordano. È una coincidenza che entrambi, lei e Giordano, siate fisici e romanzieri?
Quel libro è davvero bello. Tutti siamo stati numeri primi nella vita: è una cifra caratteristica dell´adolescenza, prima o poi lì si ritorna. Giordano ha la mia età e anche lui fa il fisico, studia le cause prime della realtà. Ci accomuna l´investigazione sui meccanismi dell´universo, ma temo che le affinità finiscano qui

Lei si sente un po´ Sofia, diversa e solitaria?
Sì, a lungo mi sono sentita come lei. In lei ho raccontato la mia paura di volare, che è poi paura di vivere. L´ho superata di recente, ma è come se ancora facessi i conti con un costante senso d´incapacità o di inadeguatezza. Ero così all´università, un po´ lo sono tuttora: tendo a considerarmi peggio di come sono

Non sarà un vezzo?
No, è una necessità e alla fine diventa una forza

Anche i suoi personaggi al principio sono perdenti: Sofia un´orfanella abbandonata, Mattia un ragazzino pingue e goffo. Poi però...
È la rivincita degli ultimi, se vogliamo chiamarla così. Da ragazza fondai con un paio di amiche la “compagnia degli sfigati”. Ero considerata secchiona e un po´ bruttina e ne soffrivo parecchio

Ora è scrittrice di successo. Una fiaba la sua stessa vita?
Vivo con molto distacco tutto questo. Ora è così, domani potrebbe non esserlo. Mi chiedo cosa piaccia delle mie storie e - al di là dell´identificazione - credo che il fantasy finisca per funzionare come antidoto a una realtà spesso meschina e priva d´una dimensione epica. Forse i ragazzi hanno bisogno di valori e ideali assoluti, il fantasy glieli propone

La sua Ragazza Drago ha molti elementi in comune con la saga della Rowling: i bambini eletti, l´infanzia difficile dei protagonisti, il collegio, il maligno incarnato in Nidhoggr che è l´equivalente di Voldemort…
Sì, ho letto Harry Potter e come tanti ne sono rimasta sedotta. Quanto alle affinità, in realtà sono ingredienti comuni a tanta parte della letteratura per ragazzi

Le sue eroine sono spesso femmine, in un genere prettamente maschile.
Mi viene più naturale dar voce alle ragazze. Poi non ne potevo più di eroi villosi sul genere Conan il Barbaro, le fanciulline avvinghiate all´irsuto polpaccio dell´eroe

Qual era il suo libro preferito, da bambina?
Piccole donne, ma non mi sono mai arresa al matrimonio tra Jo e il professor Bhaer. Speravo si sposasse con Laurie



sabato 26 aprile 2008






Thunder_Road
00giovedì 29 maggio 2008 13:36
Re:
§Erika§, 02/05/2008 16.31:

Emh, continuo a chiedermi se questa discussione la legga effettivamente qualcuno, ma vabbè...



non dubitarne [SM=g27822]


Nihal_ja
00lunedì 11 gennaio 2010 18:54
Re:
§Erika§, 30/12/2004 19.52:

In questa sezione man mano inseriremo tutte le interviste fatte a Licia Troisi.
Quella che vi riporto di seguito le è stata fatta in occasione della pubblicazione del primo volume, "Nihal della Terra del Vento".

Licia, cosa possiamo dire della trama per incuriosire i lettori e spingerli all'acquisto del libro?
La protagonista è una ragazza che sogna di fare il guerriero. Nella vita però le cose non vanno mai come dovrebbero, e il caso e il destino si mettono in mezzo imponendole nuove scelte. C'è un malvagio da abbattere, ovviamente, ma la nostra protagonista non dovrà lottare solo contro di lui, bensì contro se stessa e i propri fantasmi.
Il Mondo Emerso è un continente delle dimesioni più o meno dell'Europa, appartente alla nostra Terra. Diciamo che è una Terra alternativa e potrebbe far parte di una delle teorie circa gli universi paralleli, ma nel libro tutto è circondato da mistero e lasciato alla fantasia del lettore. Su questa terra si muovono diverse culture, sostanzialmente uomini, gnomi, ninfe, folletti e mezzielfi. Tutti, diciamo, reinterpetati.

Molti si chiederanno come sei arrivata alla Mondadori?
Per quel che riguarda la pubblicazione del libro, so che la storia sembra inverosimile, ma le cose sono andate così: dopo aver finito di scrivere, ho mandato il manoscritto alla Mondadori, accompagnato da una lettera che diceva qualcosa del tipo: "Questo è il mio libro, mi piacerebbe se lo leggeste". Non che avessi molte speranze; quando ho inviato il manoscritto, l'ho fatto tanto per provare. E invece dopo sei o sette mesi mi ha telefonato Sandrone Dazieri (il direttore delle collane da edicola Mondadori NdR) dicendomi che il libro lo interessava. A me tutta questa storia pare ancora oggi un miracolo.
Sei già al lavoro con il seguito del primo volume, vero?
Il secondo libro, che è quello che sto revisionando adesso, procede spedito. Sto imparando un sacco di cose sul mestiere dello scrittore. In effetti finora sono andata avanti decisamente da principiante, scrivendo di getto e revisionando poco. Mi accorgo adesso che invece quella è solo la prima fase, che dopo occorre riguardare il tutto e lavorare di lima finché il risultato non soddisfa. Per anticipare la tua domanda, posso dirti che l'intera trilogia sarà pubblicata entro dicembre di quest'anno.
C'è qualche scrittore a cui senti di dovere qualcosa?
Circa gli scrittori cui mi sento debitrice, non so... In verità non trovo in quel che ho scritto delle fonti precise. Forse l'unica cosa che è un po' più presente nel mio libro è Berserk, il mio fumetto preferito, un manga fantasy. Per il resto, c'è un po' tutto quello che ho letto, e anche ascoltato (mi ispiro anche alle canzoni...) in tutta la mia vita.

Una cortesia: vi pregherei di non intasare questa discussione con messaggi che non siano necessari o che riportino qualche intervista. [SM=g27817]

[Modificato da §Erika§ 30/12/2004 21.59]

[Modificato da §Erika§ 30/12/2004 21.59]





scusa se non centra niente, mi potresti dire come si mette la foto qui nel forum ??
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